Nel primo incontro di Literature for you abbiamo parlato di Hamlet, discutendo alcuni aspetti della tragedia shakespeariana e leggendo alcuni brani. Uno di questi brani era la descrizione della morte per annegamento di Ophelia, descrizione fatta in modo alquanto evocativo dalla regina Gertrude. In quell’occasione mostrai ai presenti una bellissima immagine che la ritraeva in mezzo a fiori e foglie con gli occhi al cielo, mentre la morte si avvicinava. Quell’immagine è di un celeberrimo quadro di John Everett Millais (vedi foto), membro della Confraternita dei Pre-Raffaeliti, un gruppo di artisti che vissero nella seconda metà dell’Ottocento e il cui intento era quello di ispirarsi all’arte che precedeva Raffaello, da cui il loro nome. Ora a Torino si possono vedere i loro capolavori in una mostra che ne inquadra tematiche e storia.
In particolare, il quadro di Millais ha un retroscena curioso dal sapore amarognolo. La modella scelta per rappresentare Ophelia fu la poeta e artista Elizabeth Siddal, futura moglie di un altro pre-raffaelita, Dante Gabriel Rossetti. Millais dipinse il quadro in due stadi, uno dedicato al paesaggio e l’altro a Ophelia. Nel secondo fece restare Siddal ripetutamente immersa in una vasca piena d’acqua con delle lampade ad olio a riscaldare l’ambiente. Una volta queste lampade si spensero lasciando Siddal al freddo e causandole un brutto raffreddore.
Qui di seguito il brano che abbiamo letto insieme:
There is a willow grows aslant a brook,
That shows his hoar leaves in the glassy stream;
There with fantastic garlands did she come
Of crow-flowers, nettles, daisies, and long purples
That liberal shepherds give a grosser name,
But our cold maids do dead men’s fingers call them:
There, on the pendent boughs her coronet weeds
Clambering to hang, an envious sliver broke;
When down her weedy trophies and herself
Fell in the weeping brook. Her clothes spread wide;
And, mermaid-like, awhile they bore her up:
Which time she chanted snatches of old tunes;
As one incapable of her own distress,
Or like a creature native and indued
Unto that element: but long it could not be
Till that her garments, heavy with their drink,
Pull’d the poor wretch from her melodious lay
To muddy death.